Scusate cari Amici degli Elfi se per un po’ di tempo c’è stata un’assenza ma quando accadono tanti imprevisti ho necessità di chiudermi nel mio silenzio per riflettere e meditare ed ascoltare il mio cuore.
La mia assenza era alla ricerca di un senso, di un equilibrio, di un rifiorire…
Come ricorderete abbiamo avuto mesi e mesi ininterrotti di pioggia e di freddo inoltrato fino a luglio.
Questo ha comportato tanti tanti disagi a me come ad altri contadini della zona.
Piantine completamente ferme e andate in produzione molto tardi, pomodori ammalati, fagioli non germinati e mangiati dai caprioli, gallinelle in muta anticipata, acari invasori…
Vivere in campagna significa affidarsi a tante variabili a noi esterne per le quali possiamo fare ben poco.
E quando accade ciò significa poter a malapena auto alimentarsi e dunque non avere quel di più per la vendita.
Mai come quest’anno ho compreso che vivere in e di campagna non è per nulla semplice proprio perché si è in continuo mutamento e le variabili sono tantissime in particolare in questi ultimi periodi. Ancor di più se si coltiva nella maniera più naturale possibile senza l’utilizzo di alcun prodotto di sintesi.
Nello stesso tempo il nostro caro Amico Beppe…
Si potrebbe essere propensi nel pensare: “bhè non ci vuole nulla ad avviare un’attività con un asino, si acquista l’asino e via”.
Peccato che un asino abbia un proprio carattere ed in particolare, visto che le “situazioni semplici” a me piacciono moltissimo, la razza romagnola di Beppe ha un bel caratterino.
E dunque anche in questo caso ho dovuto fare un profondo lavoro su me stessa e su come approcciarmi con il mondo anima-le ed in particolare con gli anima-li che vivono in branco.
Gli asini ti mettono alla prova per comprendere che ruolo hai nel loro branco e se non sei abbastanza forte loro lo sentono.
Per conquistare il loro rispetto devono sentire che tu sei il loro capobranco perché, in quanto prede, amano sentirsi al sicuro.
E questo vuol dire avere un carattere duro e severo quando necessario cosa per me realmente difficile da mettere in pratica per come avevo vissuto fin prima l’arrivo di Beppe l’approccio al mondo anima-le.
Beppe mi ha fatto comprendere che non si può sempre dir di si ed essere accondiscendenti.
Beppe ti accetta nel suo branco ma devi conquistare il suo rispetto.
Queste sono dinamiche del tutto celate e silenziose e se non le si conoscono si può essere portati a pensare che un asino è cattivo o poco socievole ma in realtà, come in tutte le cose, è solo con un’analisi più approfondita che si può comprendere a fondo.
Il lavoro è stato lungo e costante, giornaliero.
Beppe ora mi rispetta e sono arrivata al punto che posso sedermi a terra e accarezzarlo senza timore.
Lui ora mi ascolta, memorizza e ripete gli esercizi che facciamo assieme e la sinergia che si instaura è meravigliosa ed emozionante.
Anche se ogni giorno è sempre una nuova scoperta e una nuova avventura.
È pur sempre un puledro e come tutti i giovincelli ti mette alla prova e vuol sempre fare, mangiare e non star mai fermo
Tutti questi grandi imprevisti che ovviamente non ci aiutano nel “sostentamento” e ai quali se ne aggiungono molti altri vuol dire entrare in “crisi”….
“L’etimologia di crisi deriva dal verbo greco krino = separare, cernere, in senso più lato, discernere, giudicare, valutare. Nell’uso comune ha assunto un’accezione negativa in quanto vuole significare un peggioramento di una situazione.
Se invece riflettiamo sull’etimologia della parola crisi, possiamo coglierne anche una sfumatura positiva, in quanto un momento di crisi cioè di riflessione, di valutazione, di discernimento, può trasformarsi nel presupposto necessario per un miglioramento, per una rinascita, per un rifiorire prossimo” (dal sito Etimoitaliano).
Ed è proprio quel che sta accadendo.
Quest’anno è crisi!
Ma crisi vuol dire accogliere un problema e cercare di discernere.
Discernere vuol dire cercare di trovare una luce, un significato a ciò che si sta attraversando…
per poter rifiorire!
Ho capito che vivere nella Natura è un qualcosa di unico e speciale, di “elficamente” magico che ti permette di vivere appieno la realtà ed il fluire degli eventi ma che allo stesso tempo non permette di avere certezza economica alcuna.
Vivere della Natura vuol dire rischiare.
Ed il rischio è una fase fondamentale per arrivare a trovare il giusto equilibrio.
Un equilibrio precario ma comunque equilibrio.
Si cresce tanto vivendo là fuori.
Sento che lo stato evolutivo si accresce con una grande velocità perché siamo noi a doverci adeguare all’imprevedibilità della Natura.
Noi non abbiamo potere di fronte ad essa. Lei ci dona e allo stesso tempo lei decide per noi.
Ci chiede di adeguarci subito.
Riflettere e trovare una soluzione perché la Natura è tanto lenta quanto stringente.
Quando sopraggiunge un problema il tempo da essere dilatato si accorcia notevolmente.
Una cosa in tutto ciò l’ho ben compresa di cui sono certa.
Come dice anche il mio caro Amico Vincenzo: “quando io rifletto sul da farsi nelle mie tappe vitali i primi pensieri che sopraggiungono riguardano il mondo naturale e agricolo, rurale e appartenente al passato e questo vuol dire che io appartengo a questo mondo un mondo naturale che ha tanta voglia di ritrovare e rivivere ciò che era”.
Non c’è strada diversa da questa che possa appartenermi.
Non c’è strada diversa da questa… mentre lo ripeto a me stessa sento un nodo prendermi alla gola e lacrime agli occhi per il trasporto e l’emozione che mi pervadono.
Nonostante le tante difficoltà ho mille idee che mi frullano per la testa, ho ancora tanta voglia di fare, di creare, di inventare con e grazie a Madre Terra e al Mondo Anima-le.
Tante idee!
Tante idee significa maggiore fatica fisica (come se quella attuale non bastasse) ma nonostante ciò le idee ci sono e aumentano.
E forse proprio perché questo percorso è l’unico che mi possa appartenere nella mia Essenza che ho notato che mai come quest’anno, quando noi non avevamo o non riuscivamo ad arrivare, quella “mancanza” ci arrivava in forma di dono dalle Anime attorno a noi
In questo periodo difficile ho imparato ad affidarmi a Ciò che è più in Alto di Noi e la mia immensa gratitudine è stata nel constatare che nel fluire della Vita quando si vive nel Bene, nell’Amore e nella Luce allora ciò che è necessario sopraggiunge e arriva nella forma più inaspettata possibile eppure arriva.
E tutto questo mi ha lasciata esterrefatta.
Affidarsi e vivere in armonia con ciò che ci circonda ci offre la possibilità di ricevere proprio nel momento di maggiore difficoltà.
E la mia gratitudine è immensa perché nel negativo stanno sorgendo reti, legami e spiragli di Luce inaspettati.
Quando la parte materiale andava in declino fioriva quella immateriale fatta di gratitudine, comprensione, Amore, dono, presenza e dolci parole.
Mi sono nutrita ed arricchita di ciò ché è invisibile agli occhi ma completamente visibile al Cuore.
E fu così che ritrovai la strada e fu così che “Dalla crisi sopraggiunse il rifiorir di una nuova Fenice”
PS un grazie speciale va alla nostra cara Amica Clorinda per esserci vicina e per i meravigliosi doni materiali e per i doni immateriali, ancor più preziosi, che vengono dal cuore.
Erica