Lo Spirito del Natale

C’era un tempo in cui il Natale era vissuto in modo semplice.
Una semplicità non vuota ma fatta di calore nonostante le rigide temperature invernali.

Si cominciava andando nei boschi a scegliere l’albero che si sarebbe magicamente trasformato in Albero di Natale da portare a casa percorrendo chissà quanta strada a piedi.
Il Presepe sempre presente con la mangiatoia pronta per accogliere il Bambinello.

Le Famiglie si riunivano con la gioia di stare assieme dapprima attorno ad una tavola frutto del duro lavoro dei campi dei mesi addietro.
E quel poco lo si condivideva con tutti perché si era una comunità: amici, parenti, vicini. Tutti erano i benvenuti.
E poi ci si riuniva attorno al focolare che riscaldava dal freddo intenso delle case in quei pochi metri attorno alla fiamma scoppiettante.
I bambini non aspettavano il Natale per scartare mille regali perchè quell’unico regalo dell’anno sarebbe arrivato per l’Epifania.
Nel giorno di Natale festeggiavano la nascita di Gesù bambino donando una poesia ai loro parenti.

Lentamente il passare del tempo ci ha proiettati in un’altra dimensione.
Una dimensione fatta di consumismo, una dimensione dove non c’è più tempo perché il tempo è assorbito sempre da mille impegni.
I bimbi ora scartano i regali senza più il gusto dell’attesa, quasi presi dall’ingordigia del dono successivo e guai se non corrisponde a ciò che avevano previsto nella lista.
Le nostre case sono calde ed accoglienti e tanto cibo imbandisce le nostre tavole.
E come se non bastasse negli ultimi tempi siamo stati portati anche ad allontanarci. Ad allontanare il contatto umano. Dunque si è aggiunta anche la dimensione della paura mista alla solitudine.

Alcune domande mi balenano d’un tratto nella mente… dov’è finito il “focolare”? E dove il tempo? La gioia dell’attesa? Il sentirsi parte di una comunità? E dove è finito Gesù bambino?
Forse in passato si aveva meno ma quel poco era dato con Amore, forse era freddo ma lo era solo “esternamente”… e si godeva di quel momento così atteso fatto di semplicità e di tanto cuore.
La gioia dell’attesa e delle piccole cose sono dei valori che stiamo perdendo ogni giorno sempre più.

Ecco, dopo aver letto queste parole vi chiedo una cortesia.
Per qualche attimo chiudete gli occhi e immaginate le due diverse scene appena immortalate.
Immedesimatevi nei due diversi momenti… prendetevi del tempo per riflettere…
Ecco… ora aprite pure gli occhi…
Voi in quale delle due scene conviviali vorreste presenziare questo Natale?

Penso di poter intuire la vostra risposta… è anche la mia risposta.

Ognuno di noi può molto, più di quel che si possa immaginare.
Un pizzico del proprio tempo, un sorriso, un biscotto fatto col cuore…
Ed è subito Natale!

Auguri di cuore dalla Casa degli Elfi 🙂

Erica