È facile esternare gioia, meno quando invece si è in un periodo difficile.
In questi periodo non riesco a far altro se non tentare di rimanere salda a me stessa e ai miei sogni.
Piove ormai da mesi in gran parte del Nord Italia e qui tra i monti non si vedeva una cosa simile da decenni.
Manca il sole, la Vita.
Siamo indietro di quasi due mesi sulla crescita delle piantine.
Queste piogge oltre a rendere inagibile la terra bloccano tutti i nostri lavori, tutti i nostri progetti.
Ebbene sì, progetti.
Credo fermamente nel potere curativo della Natura e così proprio quest’anno abbiamo ordinato tante piantine officinali per futuri preparati benefici.
E proprio quest’anno la pioggia non dà tregua.
Abbiamo le piantine ancora in serra da trapiantare. Altre da ritirare ma non riusciamo a procedere perché il terreno è costantemente bagnato.
Seminare dei semi non in terra ma nel fango è una sensazione molto opprimente.
Non sapere se germineranno per la troppa acqua o se sopravviveranno all’ingordigia di qualche animaletto affamato o se verremo schivati dalle grandinate (i temporali sono molto molto violenti)….
Sono sensazioni che stiamo vivendo nel quotidiano.
Sensazioni che fanno star male…
Mi rendo conto che vivere di campagna, vivere in natura sta diventando molto difficile.
Si è in balia del tempo e siamo inermi ed impotenti.
Per noi rischiare che tutto salti è un grande problema.
Lo sconforto è tanto.
È facile farsi sopraffare dal totale avvilimento, dal pianto.
Perdere l’equilibrio, vacillare e non sapere come poter continuare.
Ed è dalle lacrime che si cerca di trovare le forze, di aggrapparsi alle piccole cose che possano donare un sorriso in tanta acqua, in tanta mancanza di Luce…
Un tendere la mano da parte di un Amico, una Rosa che racchiude in sé una preghiera per gli Elfi, una gatta che aiuta a raccogliere il fieno per i futuri asinelli, una piuma leggera, un raggio di Sole, la melodia delle campane suonate da delle Anime appassionate.
Non possiamo fare nulla contro pioggia, freddo, grandine ma possiamo cercare di non perdere l’orientamento, cercare di rimanere in piedi, saldi, nonostante le difficoltà, nonostante tutto.
Non desistere.
Pregare affinché il Sole possa risplendere e affidarsi a Dio affinché grandine non arrivi.
Sentire il bene di chi ci è intorno e che ci infonde coraggio di non mollare.
Si è soliti chiamare l’agricoltura di montagna “agricoltura eroica” e ora so perché, soprattutto di questi tempi.
Non è facile continuare ma questa è la nostra Vita e non sarei in grado di non dedicarmi alla terra, toccarla, rispettarla nella sua purezza senza utilizzo di alcuna sostanza di sintesi perché lei è onesta e pura con noi…
Commuovermi ogni volta per un seme che germina, un fiore che sboccia, un uccellino che canta, un animaletto che fa capolino da dietro una foglia o un ortaggio che spunta come per magia nel nostro orto dell’alternativa.
Essere l’alternativa.
E dunque non posso che credere che la Luce possa ritornare ad affacciarsi e sorriderci di nuovo, nonostante tutto.
Erica